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Nato a Cantù nel 1989 e filmmaker di formazione, Alberto Libera è uno dei fondatori e direttori della rivista «Lo Specchio Scuro». Collaboratore de Il Mereghetti – Dizionario dei film e di Cineforum, ha pubblicato diversi saggi per pubblicazioni collettive. Dal 2017 è direttore artistico del Brianza Film Corto Festival.

Retorica e comicità: “Un mondo a parte” di Riccardo Milani
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di Alberto Libera

Retorica e comicità: “Un mondo a parte” di Riccardo Milani

Il sorprendente esito al botteghino, in grado persino di tenere testa a un blockbuster d’oltreoceano come Godzilla e Kong – Il nuovo impero, impone una riflessione su Un mondo a parte di Riccardo Milani. Ma qual è il punto di vista da adottare? In fondo, il film può essere interpretato o contestualizzato da molteplici prospettive. Anzitutto, inscrivendolo all’interno […]

“Dune – Parte due”: tornare a zero
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di Alberto Libera

“Dune – Parte due”: tornare a zero

Negli anni Cinquanta, il giornalista, fotografo militare ed ecologo Frank Herbert venne incaricato di scrivere un articolo sulle dune sabbiose del litorale di Florence nell’Oregon. Da qui proviene l’ispirazione letteraria che lo portò nel 1965 a dare alle stampe il suo romanzo più celebre, Dune, uno dei classici della fantascienza del Novecento. Ambientato in un universo […]

Orizzonti del cinema d’animazione: “Invelle” di Simone Massi
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di Alberto Libera

Orizzonti del cinema d’animazione: “Invelle” di Simone Massi

Invelle di Simone Massi è il più bel film italiano presentato all’ottantesima edizione della Mostra del Cinema di Venezia. Confinato, quasi relegato, nella sezione Orizzonti. Senza dubbio a dimostrazione della persistente marginalità che ingiustamente angustia il cinema d’animazione nei grandi contesti festivalieri, ma anche a testimonianza dell’«animo resistente» (come recita il titolo di uno dei suoi […]

Godard a un anno dalla morte: il più giovane dei registi
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di Alberto Libera

Godard a un anno dalla morte: il più giovane dei registi

C’è una falsa idea riguardo alla rappresentazione della realtà al cinema. Si dice che i Lumière abbiano inventato la realtà, che realizzavano documentari. E all’opposto c’era Méliès, che realizzava invece opere di finzione ed era un sognatore impegnato a filmare fantasticherie. Io penso esattamente il contrario.  Forse è in questo passaggio frettolosamente dimenticato de La Chinoise (1967) […]

Il sol dell’avvenire e il «morettismo»
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di Alberto Libera

Il sol dell’avvenire e il «morettismo»

«Come lavora Michele? Senza sceneggiatura. Con attori improvvisati che recitano se stessi con disinvoltura e in totale identificazione con le problematiche del film. O, se si vuole, del non-film, se così possiamo definire un lavoro che cresce nel farsi, senza un inizio e una fine, dove i protagonisti usano il cinema come strumento di autoanalisi». […]

Cinema e tempo ritrovato: Armageddon Time
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di Alberto Libera

Cinema e tempo ritrovato: Armageddon Time

Chiusa e sigillata la stagione della postmodernità, è emerso nell’oramai rarefatto panorama del cinema americano più strenuamente auteuriste (e non solo) il desiderio di tornare al passato come strumento privilegiato di rappresentazione del mondo. In altre parole, mentre il presente assomiglia sempre di più a una terra straniera, è il confronto con il patrimonio delle esperienze trascorse […]

Due bei film francesi (e due brutti film italiani)
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di Alberto Libera

Due bei film francesi (e due brutti film italiani)

Curiose assonanze uniscono due film francesi di recente distribuzione: L’innocente di Louis Garrel e L’Origine du mal di Sébastien Marnier (da noi sciaguratamente uscito come Un vizio di famiglia). A partire, com’è evidente, dai titoli, che richiamano il concetto religioso di colpa e peccato e, di conseguenza, la sempiterna dialettica tra il peso di una responsabilità ancestrale (indiretta) e […]

Avatar, la via senza ritorno
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di Alberto Libera

Avatar, la via senza ritorno

Due sono gli equivoci da sciogliere a proposito di Avatar – La via dell’acqua (2022), sequel di Avatar uscito a tredici anni di distanza dal capostipite. Il primo interessa l’estrema semplificazione della dimensione narrativa, da più parti sbeffeggiata o stigmatizzata. A questo proposito, sarebbe utile ricordare come non solo James Cameron ma, più in generale, quel grande cinema americano […]

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