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Fabrizio Patriarca vive tra Roma e la Liguria. Ha pubblicato tre saggi, Leopardi e l'invenzione della moda (Gaffi 2008, Premio Cardarelli per l'opera prima di critica letteraria), Seminario Montale (Gaffi 2011), Pumping Arnold. Il mito e il corpo di Schwarzenegger (66thand2nd 2022) e un libro di viaggi, Tropicario italiano (66thand2nd 2020). I romanzi Qualcosa abbiamo fatto (Gaffi 2012), Tokyo Transit (66thand2nd 2016, candidato al Premio Strega 2017), L'amore per nessuno (minimumfax 2019) e William Shatner baciava da dio (66thand2nd 2025).

Star Trek come educazione shakespeariana
FP
di Fabrizio Patriarca

Star Trek come educazione shakespeariana

A volte capita – durante una discussione fra nerd – che qualcuno mi dica: pensa a Star Trek, quando… Esortazione assolutamente inutile: una parte del mio cervello è impegnata continuamente a pensare a Star Trek. Credo sia una fattispecie della teledipendenza tipica di noi nati all’inizio degli anni Settanta. Quando il telefilm dispiegava la sua potenza di struttura chiusa, autoconclusiva. Nessun hype […]

Leopardi in tv: ridateci il pessimista!
FP
di Fabrizio Patriarca

Leopardi in tv: ridateci il pessimista!

E se vi dicessi che Leopardi era un millennial?  Ok boomer, dimostralo. Bene. Immaginiamolo a venticinque anni, curvo sui fogli delle prime Operette morali, in un giorno di febbraio del 1824. È uno di quei pomeriggi in cui la natura ci appare vagamente sadica, scrupolosa come un mal di pancia. A Recanati fa un freddo cane. […]

Di Prati in Prati: giovinezza e letteratura
FP
di Fabrizio Patriarca

Di Prati in Prati: giovinezza e letteratura

Mi ero talmente scocciato di scrivere male degli influencer che quando da Snaporaz è arrivata la fatale domanda «ti andrebbe di occuparti di Prati?» non ho nemmeno risposto al messaggio e sono corso a rileggermi l’Edmenegarda.  L’entusiasmo è durato poco, perché poi mi hanno spiegato che il Prati in questione non era Giovanni, evocato da […]

La carne, la morte e l’influencer. Tyson su Netflix
FP
di Fabrizio Patriarca

La carne, la morte e l’influencer. Tyson su Netflix

Per me che vivo in un perenne 1987 l’incontro fra Mike Tyson e Jake Paul è stato un viaggio allucinante in un futuro distopico, arredato dal capitalismo fracassone degli scemi del villaggio: gli influencer. L’evento. Dodici mesi di attesa per sedici minuti di Nulla. Un siparietto smorto. I due «sfidanti», più che boxare, hanno preso […]

Netflix e l’“umarellismo” archeologico
FP
di Fabrizio Patriarca

Netflix e l’“umarellismo” archeologico

Se la prima stagione di Ancient Apocalypse aveva scatenato un fiume di contestazioni, la seconda conduce la retorica della fantarcheologia là dove nemmeno il più sfrenato youtuber formatosi tra colonne di Martin Mystére e ore di video di Corrado Malanga oserebbe spingersi. La conduce in un luogo in cui lo scetticismo viene soppiantato da una dialettica spudorata. Più sinteticamente: […]

Femminismo post-atomico tra Robert Sheckley e Philip Roth
FP
di Fabrizio Patriarca

Femminismo post-atomico tra Robert Sheckley e Philip Roth

Nugent Miller, pacifico professore di storia antica al Laurelville College del Tennessee, «alto, magro, con un’espressione di tristezza sul volto bruciato dal sole», gli occhiali in montatura d’osso rattoppati con lo spago, è l’unica persona (pare) scampata al bombardamento nucleare che ha annientato gli Stati Uniti.  All’inizio del racconto di Robert Sheckley Nugent Miller e le […]

La lezione della new weird fiction: “Vorrei essere qui” di M. John Harrison
FP
di Fabrizio Patriarca

La lezione della new weird fiction: “Vorrei essere qui” di M. John Harrison

C’è un dibattitto appassionante – per chi voglia lasciarsi appassionare – sulla nascita della new weird fiction all’inizio degli anni Novanta. Cos’è, cosa non è, a cosa somiglia, a cosa potrebbe somigliare se non somigliasse già a qualcos’altro. Discussione che avanza qualche sospetto, perché gli esponenti di spicco del genere sono anche i suoi teorici (China Miéville) […]

Fascismo e redenzione: su “I giorni di vetro” di Nicoletta Verna
FP
di Fabrizio Patriarca

Fascismo e redenzione: su “I giorni di vetro” di Nicoletta Verna

Ho letto I giorni di vetro di Nicoletta Verna, e pensavo a Mike Tyson. Leggevo e pensavo al Tyson implacabile dell’86, al Tyson micidiale del ’96, quel frattale di roccia che all’improvviso si animava per sferrare un montante. Crudo e terrificante, candidato naturale allo stupro e a una vita densamente tragica, almeno finché non lo sentivi parlare nell’intervista […]

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