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Autori

Luca Galofaro professore associato presso l'Università di Camerino. Ha insegnato presso L’Ecole Speciale d’architecture (Parigi), Cornell University (Roma), Bartlett school UCL (Londra), Architectural Association (Londra). Fondatore dello studio IaN+, con il quale ha vinto la Medaglia d’Oro dell’ architettura Italiana per l’opera prima (2006) finalista dell’Aga Khan Award (2013), Iakov Chernikhov International Prize (2010). Tra le sue pubblicazioni Artscapes. Art as an approach to contemporary landscape (Editorial Gustavo Gili, 2003), An Atlas of Imagination (DAMDI, 2015), Marcher dans le rave d’un autre (Les presses du reel 2017),Years of solitude (Les presses du reel 2019), Questo non è un manifesto (Letteraventidue, 2021).

Il museo immaginario di Martín Bollati
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di Luca Galofaro

Il museo immaginario di Martín Bollati

Nel 1947 lo scrittore André Malraux, che fu anche ministro della cultura dal 1959 al 1969, pubblica un libro dal titolo interessante, Il Museo immaginario, in cui si sofferma sul ruolo fondamentale giocato dall’editoria nella diffusione delle riproduzioni in bianco e nero di opere d’arte: la grande disponibilità di fotografie e stampe consentiva finalmente agli appassionati […]

Lo spazio dell’orrore
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di Luca Galofaro

Lo spazio dell’orrore

«È impossibile trovare le parole per descrivere ciò che è necessario a coloro che non sanno ciò che significa l’orrore. L’orrore ha un volto. E bisogna farsi amico l’orrore… orrore, terrore, morale e dolore sono i tuoi amici. Ma se non lo sono, essi sono nemici da temere. Sono dei veri nemici». Con queste parole, il colonnello […]

Fissare i limiti del mondo: “Favoloso Calvino”
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di Luca Galofaro

Fissare i limiti del mondo: “Favoloso Calvino”

Visitare una mostra su uno scrittore, anche se lo scrittore si chiama Italo Calvino, è un po’ come assistere alla versione cinematografica di un romanzo che hai amato molto. Ti devi prendere qualche giorno per pensare, perché ciò che hai guardato non sempre coincide con ciò che hai sempre immaginato di vedere su quell’autore.  Italo Calvino […]

Un tesoro nascosto: il Museo Storico delle Poste e delle Telecomunicazioni
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di Luca Galofaro

Un tesoro nascosto: il Museo Storico delle Poste e delle Telecomunicazioni

Se pensiamo al Castello Sforzesco di Milano restaurato e trasformato in spazio espositivo dal gruppo BBPR nel 1956, non possiamo non essere coscienti che in questo luogo è custodita l’origine del museo italiano: l’attenzione dimostrata nella scelta dell’esposizione delle opere è ancora oggi riconosciuta e tenuta in considerazione nella museografia italiana come un grande inizio, […]

La città come museo
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di Luca Galofaro

La città come museo

Il museo è secondo la definizione dell’International Committee for Museology «un’istituzione permanente, senza scopo di lucro, al servizio della società e del suo sviluppo. È aperto al pubblico e compie ricerche che riguardano testimonianze materiali dell’umanità e del suo ambiente: le acquisisce, le conserva, le comunica e, soprattutto, le espone a fini di studio, educativi […]

La vita biologica delle immagini
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di Luca Galofaro

La vita biologica delle immagini

Provate a immaginare un luogo che custodisce milioni di fotografie raccolte a partire dal 1895, creato per conservare la memoria di città, spazi, monumenti, ma non solo. Questo luogo si trova nel complesso del San Michele a Roma, si chiama Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione. Qui c’è un archivio straordinario preposto alla conservazione […]

Follow the fish: sulla nuova Biennale di architettura
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di Luca Galofaro

Follow the fish: sulla nuova Biennale di architettura

A volte l’architettura prende la forma della narrazione. Following the fish è il titolo di un’installazione che, lontano dalle luci dei Giardini e dell’Arsenale, narra la diaspora africana in Catalogna, interpretando nel migliore dei modi possibili il tema proposto dalla curatrice della Biennale di Venezia Lesley Lokko. Il pesce è una metafora su cui si costruisce la […]

L’uomo urbano
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di Luca Galofaro

L’uomo urbano

Nel saggio Ev’ry Time We Say Goodbye, John Berger si sofferma sulla descrizione della Cappella degli Scrovegni e scrive: «Giotto era un realista, e un formidabile metteur en scène. Le scene, che si susseguono, sono piene di crudi dettagli presi dalla vita. Credo che niente di quanto è arrivato fino a noi dai secoli passati sia più simile […]

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