Il 6 settembre del 1951, in un appartamento di Città del Messico, William S. Burroughs, probabilmente sotto l’effetto di alcol e droghe, uccise la moglie Joan Vollmer. Fu un tragico incidente. Dopo averle posizionato un bicchiere sulla testa, il romanziere estrasse dal fodero la sua pistola Star.380 e mirò al bersaglio di vetro: il proiettile, però, centrò la consorte in piena fronte. Secondo lo stesso Burroughs, la ragione profonda che lo indusse a scrivere Queer fu proprio il tentativo di esorcizzare il senso di colpa per l’omicidio di Joan.
Nell’omonimo film che Guadagnino ha tratto dal romanzo, l’evento viene evocato ben tre volte (nel libro, invece, non se ne fa mai un cenno diretto). La prima è quasi impercettibile: al termine di una rapida panoramica a schiaffo, si intravede la misteriosa Mary (Andra Ursuta) – una delle tante presenze spettrali che si aggirano per una fetida e stagnante Città del Messico – sparare con una pistola finta a un uomo che tiene un bicchiere in equilibrio sulla testa. Poco dopo, il protagonista William Lee (Daniel Craig) – in evidente stato di alterazione – precipita in un delirio psico-allucinatorio, dove, smarritosi in una sorta di limbo purgatoriale, s’imbatte nel fantasma di Joan (Ronia Ava), in tutto simile a una bambola surrealista, fluttuante in una penombra trasparente e priva degli arti inferiori perché impossibilitata a sfuggire al suo destino. La terza volta l’episodio viene richiamato nel finale: questa volta, è Lee – nuovamente in trance o forse semplicemente in balìa dei suoi sogni – a sparare in piena fronte a Eugene Allerton (Drew Starkey), un giovane espatriato da lui concupito.
È proprio attraverso la ripetizione del trauma originario che Guadagnino mette in comunicazione i due grandi temi dell’opera: la colpa e il desiderio. Sottovalutato o dimenticato da quasi tutte le riflessioni sul film (troppo preoccupate d’interrogarsi sulla rappresentazione carnale dell’omosessualità), Snaporaz è una rivista indipendente che retribuisce i suoi collaboratori. Per esistere ha bisogno del tuo contributo. Accedi per visualizzare l'articolo o sottoscrivi un piano Snaporaz.Questo contenuto è visibile ai soli iscritti