Dopo i contributi di Walter Siti, Francesco Pacifico, Filippo D’Angelo e Marco Rossari e Silvia Pareschi, continua la serie di pezzi sull’arte della scrittura pubblicati grazie alla collaborazione di Snaporaz con la scuola Belleville.
Premessa
Il racconto è anche tutto ciò che non è un romanzo.
Lo sforzo che richiede un romanzo è di farsi leggere, quello che richiede un racconto è di farsi rileggere.
Il romanzo è una somma, il racconto una sottrazione.
Il romanzo inizia per continuare, il racconto per finire.
Il romanzo cerca analisi, il racconto epifanie.
Un romanzo è fatto di racconti, un racconto non è fatto di romanzi.
Chi scrive romanzi deve rinunciare alla perfezione in partenza, chi scrive racconti può illudersi.
Quanti mutamenti ha subito la forma romanzo! Il racconto invece è una sperimentazione stabile.
Dei romanzi spesso si dice che i loro autori conoscono l’inizio e la fine, e nel mezzo si divertono a scrivere. Nei racconti non c’è spazio per questo tipo di divertimento.
Sia il romanzo che il racconto sono una sintesi del mondo, ma la prima è una sintesi realistica e figurativa, la seconda antinaturalistica e astratta.
Se è insopportabile la mancanza di una storia in un romanzo, in una narrazione di tre pagine sarebbe imperdonabile.
Un racconto si rilegge meglio di un romanzo. Non deve soltanto essere perfetto, deve continuare a essere perfetto.
Luoghi comuni (1): dall’autore di racconti ci si aspetta sempre il grande passo, la prova di maturità.
Luoghi comuni (2): lo scrittore scrive racconti per tirare il fiato tra un romanzo e l’altro. Snaporaz è una rivista indipendente che retribuisce i suoi collaboratori. Per esistere ha bisogno del tuo contributo. Accedi per visualizzare l'articolo o sottoscrivi un piano Snaporaz.Questo contenuto è visibile ai soli iscritti