Mi ero talmente scocciato di scrivere male degli influencer che quando da Snaporaz è arrivata la fatale domanda «ti andrebbe di occuparti di Prati?» non ho nemmeno risposto al messaggio e sono corso a rileggermi l’Edmenegarda.
L’entusiasmo è durato poco, perché poi mi hanno spiegato che il Prati in questione non era Giovanni, evocato da Gozzano («M’apparisti così come in un cantico / del Prati, lacrimante l’abbandono / per l’isole perdute nell’Atlantico; / ed io fui l’uomo d’altri tempi, un buono / sentimentale giovine romantico… / Quello che fingo d’essere e non sono!», La Signorina Felicita), ma Edoardo, «umanista» contemporaneo, influencer dell’Instagram che ama i libri e quelli che parlano di libri, tiktoker di successo anche in beffa agli algoritmi, «una volta dovevo dire una cosa importante e ho fatto un video di sette minuti!», studente di «lettereclassiche» all’Università di Bologna.
Di Edoardo Prati non sapevo nulla, se non – guardandolo in qualche video qua e là – che ricalca benissimo il tipo del «buono sentimentale giovine romantico». Al pari di Giovanni Prati è arrivato alla notorietà giovanissimo. Nel 1841 l’Edmenegarda trasformò Prati (Giovanni) in un Fenomeno Nazionale, «il poeta più celebre nei decenni che corrono tra Leopardi e Carducci» (disponiamo, dal 2016, di una splendida edizione commentata per Salerno, a cura di Emilio Torchio, con una premessa di Claudio Giunta, io cito dalla Sonzogno degli anni d’oro, 1884, la mitica Biblioteca Universale Antica e Moderna). Come il nostro Edoardo Prati, il poemetto del primo Prati «appassionò molte fanciulle, pacificò molte famiglie» (gli effetti tonificanti della «buona letteratura», parlo di Prati Edoardo). È quella di Prati (Giovanni) una storia di adulterio che ha avuto lettori e interpreti dal giudizio ripetitivamente severo: Edmenegarda istituzione dell’adultera, «donna da ver puttanesca» (Carducci). Prati (Giovanni) quando finì di scriverla si precipitò a Milano per raccomandarla ai pezzi grossi (Grossi) dell’epoca: «Senza sentir più redine, / senza voler più freno, / corsi a Milan col rotolo / d’Edmenegarda in seno, / e a ricercar mi mossi / Manzoni, il Torti, il Grossi».
Anche l’altro giovinetto Prati (Edoardo) è stato accolto prestamente da più proporzionati padrini, tra gli altri Fabio Fazio e Chiara Valerio, per quel principio Snaporaz è una rivista indipendente che retribuisce i suoi collaboratori. Per esistere ha bisogno del tuo contributo. Accedi per visualizzare l'articolo o sottoscrivi un piano Snaporaz.Questo contenuto è visibile ai soli iscritti