IL GIORNO DELLA MEMORIA
«Cos’è il fascismo?».
«Ve l’ho spiegato l’altra settimana».
«Per favore, lo spieghi ancora!».
«È un solo partito che comanda,
l’assenza totale di libertà».
«Cos’è il fascismo?».
«Ve l’ho spiegato ieri!».
«Può rispiegarlo?»
«È propaganda censura paura
politica di sola potenza».
«Cos’è il fascismo?».
«L’ho appena detto, un’ora fa!».
«E allora? Ripeti».
«È slogan ma non pensiero,
nero di piazze, guerra come festa».
«Che avete fatto a scuola?».
«Ci hanno spiegato il fascismo.
Lo abbiamo bene in testa:
è libertà, potenza, festa».

Certo che non sono più progressista.
A sessant’anni l’inchino ottimista
è un’indecenza, è mancanza di tatto
verso la scadenza.
Ma a venti lo sono stato.
E quindi il mondo l’ho violentato.
C’è chi è già furbo da adolescente:
io ero un albero, un vento, un niente.
Questa è la gloria, ma solo adesso.
Il passato non capita spesso.
