Anna, la mia amica storica dell’arte che sta a Berlino, mi racconta che è andata da una psicoterapeuta per cercare (è l’ennesima volta) di guarire dalla sua fobia degli aerei. Fra i vari rimedi, la psicoterapeuta le ha consigliato degli esercizi di rilassamento; e per accompagnarli le ha passato pure una colonna sonora in cui compaiono il primo movimento della Sonata al chiaro di luna di Beethoven e una cosa che, messo alla prova, riconosco come un canone dell’Offerta musicale di Bach.
– Ah, faccio io. E ti rilassa?
– Sta minchia. A parte che sono esecuzioni da schifo, e a sentirle mi sono venuti i nervi. Ma poi che vuol dire che uno si rilassa ascoltando Beethoven e Bach? Io se li ascolto non mi rilasso, e se mi rilasso vuol dire che non li stavo ad ascoltare.
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