Molte persone stanno disattivando il proprio account X e aprendone un altro sul social concorrente Bluesky dopo che Donald Trump ha vinto le elezioni americane. Questi utenti accusano a ragione Elon Musk di aver cambiato gli algoritmi di X per favorire la vittoria del tycoon, per esempio rimuovendo progressivamente la moderazione sui contenuti di estrema destra e sulle fake news complottiste e facendo comparire i propri tweet altamente schierati sulle bacheche di tutti gli utenti come in una sorta di personal broadcasting. Un po’ per curiosità e un po’ perché ero d’accordo con chi, come Piero Pelù, ha definito l’X di oggi “una cloaca”, anch’io mi sono aperto un account sul nuovo social (il vecchio X non l’ho eliminato, anche perché non lo usavo).

Qui ho trovato utenti felici di ritrovare nel proprio feed solo articoli su quanto sia bello andare in biblioteca e altri che festeggiavano perché in questo nuovo ambiente bonificato grazie ad algoritmi “decentralizzati” e a politiche di moderazione assai più restrittive “non c’è più traccia di buzzurri”. Io stesso ho twittato (ma non credo si dica così) che iscriversi a un social nascente quasi uguale a Twitter e che contava ancora tutto sommato pochi utenti (almeno italiani) faceva tanto 2008. (Bluesky si aggira intorno ai 17 milioni di utenti, che non sono pochi in sé, mentre sono pochissimi rispetto ai 540 milioni circa del concorrente X, nulla al confronto del miliardo e oltre di Instagram e TikTok).

Insomma, mi sono lasciato andare anch’io alla retorica della nostalgia. Poi però, a furia di leggere su Bluesky riflessioni su questo tono unite a commenti su come mettersi d’accordo su nuovi galatei che garantiscano una discussione sana, devo dire che questa nostalgia ha cominciato ad andarmi di traverso.

Tanto più che ho avuto

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