L’estetica musicale di Thomas Mann si formò con lo studio del dramma musicale wagneriano, cui dedicò non meno di sei saggi tra il 1911 e il 1937: di Wagner, Mann riconobbe specie il genio epico – più ancora di quello drammatico – individuando nell’ambito proprio dell’epica la nascita del Leitmotiv (il famoso “motivo conduttore”), facendolo risalire a Omero, e poi via via fino a Balzac, Zola e Tolstoj; e fu forte di questa genealogia, che Mann ritenne legittimo adoperare lui stesso la tecnica wagneriana del Leitmotiv nelle proprie opere. La musica rappresentò per Mann anche l’espressione delle profonde contraddizioni della prima metà del Novecento, mettendo in risalto le ombre più nascoste di quell’epoca: la musica come divenire del tempo e nel tempo, come espressione finale e decadente della borghesia, di una società, cioè, prossima al collasso che si avvede di tale decadenza giusto mentre vi sprofonda sempre più. Pur assumendo la stretta relazione con l’opera letteraria, la concezione musicale in Mann mantenne una sostanziale indipendenza, tenendo conto dei diversi periodi di produzione e delle differenti angolature che il pensiero dello scrittore assunse nel corso degli anni, secondo l’evolvere della Storia.
Nelle prime opere dello scrittore, che simbolicamente inauguravano il Novecento, come I Buddenbrook o Tristano, la musica rappresentò il manifestarsi dei caratteri mortiferi dell’espressione artistica
Mentre, dunque, l’era borghese avanzava nell’autocoscienza del proprio disfacimento, la musica ne esprimeva i tratti salienti, ma palesava anche l’evolversi della teoria musicale manniana. Nelle prime opere dello scrittore, che simbolicamente inauguravano il Novecento, come I Buddenbrook o Tristano, la musica rappresentò il manifestarsi dei caratteri mortiferi dell’espressione artistica, che diventa così il sintomo rivelatore di quella decadenza. L’arte musicale è mortale per tutti coloro che entrano in contatto con essa, condannandoli a una morte di segno ambivalente, al contempo miserabile e gloriosa: miserabile perché
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