Per il Guardian, il secondo romanzo di Paul Murray, Skippy muore, può essere facilmente classificato come uno dei romanzi migliori dello scorso decennio: divertente senza essere troppo leggero, cupo ma non deprimente, abbastanza originale da sembrare addirittura qualcosa di nuovo. La morte per soffocamento da ciambella di Skippy – soprannome dal retrogusto canino del protagonista Daniel – è ambientata in un prestigioso collegio cattolico maschile di Dublino e non ha quasi niente di tragico. Okay, un ragazzo di quattordici anni è morto, ma i lettori in fondo se lo aspettano; del resto, viene annunciato anche dal titolo. E poi la pillola amara della morte viene indorata da tutti quegli elementi positivi e divertenti – primi amori, scoregge, scherzi camerateschi, grandi quantità di cibo fritto e malsano – che ci si aspetta dagli adolescenti. Essere stupidi e morire con la gola occlusa da un doughnut va bene se si hanno i brufoli e si apprezzano le gare di abbuffate: l’importante è non farlo da adulti e all’età adulta Skippy non ci arriverà. Agli adolescenti è richiesta una certa purezza: essere genuini, freschi, fare grandi e piccole scoperte e provare emozioni intense. In questo modo, per procura, possono sentire qualcosa anche i lettori adulti, e raccontarsi che no, non stanno raggrinzendo e spegnendosi un po’ alla volta: sono ancora in grado di sentirsi giovani. 

Tutte le interazioni tra le donne del Giorno dell’ape, fin da quando sono rapporti giovanili, sono diseguali, squilibrate, gerarchiche

Nell’ultimo romanzo di Murray, Il giorno dell’ape (Einaudi, 2025, trad. di Tommaso Pincio), però i giovani protagonisti non sono particolarmente puri, e nemmeno tutti per davvero giovani. Ambientata in Irlanda dopo la Grande Recessione del 2008, la storia della famiglia Barnes è raccontata attraverso i punti di vista di tutti i membri della famiglia: il padre Dickie e la madre Imelda, con il loro matrimonio in crisi e le loro preoccupazioni finanziarie, e i due figli, il dodicenne PJ, il premuroso genietto bullizzato nel cortile della scuola, e l’adolescente Cass, abbastanza sensibile da captare qualsiasi nuance degli umori dell’amica del cuore Elaine e saper scrivere toccanti poesie, ma non abbastanza da non incolpare i genitori per la minore disponibilità economica. L’ampio respiro tematico

Questo contenuto è visibile ai soli iscritti

Snaporaz è una rivista indipendente che retribuisce i suoi collaboratori. Per esistere ha bisogno del tuo contributo.

Accedi per visualizzare l'articolo o sottoscrivi un piano Snaporaz.