Dici La gatta sul tetto che scotta e subito rivedi i fascinosissimi volti di Liz Taylor e Paul Newman, protagonisti del celebre adattamento cinematografico diretto da Richard Brooks nel 1958, appena quattro anni dopo la creazione dell’omonimo dramma da parte di Tennessee Williams. Ed è proprio quell’immagine che il regista Leonardo Lidi mira a cancellare o, quanto meno, a problematizzare, nell’allestimento che ha debuttato lo scorso maggio al Teatro Carignano di Torino e che sarà in tournée nella prossima stagione, da novembre fino a febbraio.
Lo spettacolo di Lidi, prodotto dal Teatro Stabile di Torino e dallo Stabile del Veneto, parte da una nuova e agile traduzione di Monica Capuani per immergersi fra le pieghe anche urticanti del testo di Williams, svelandone la dolente portata critica nei confronti dell’ipocrita società statunitense dell’epoca, e non solo.

La vicenda è nota: Maggie – la “gatta”, Snaporaz è una rivista indipendente che retribuisce i suoi collaboratori. Per esistere ha bisogno del tuo contributo. Accedi per visualizzare l'articolo o sottoscrivi un piano Snaporaz.Questo contenuto è visibile ai soli iscritti