Come sopravvivere all’amore senza ucciderlo? Come analizzare e decodificare i sentimenti senza per questo inaridirli?
Le postromantiche di Carolina Bandinelli (Laterza, 2024) assume l’amore come categoria interpretativa: la relazione esclusiva tra due individui unici, con punti di vista, sensazioni, modi di vivere differenti viene esaminata e usata per studiare il mondo in cui è immersa. Per Bandinelli, i sentimenti hanno una storia e anche un’origine geografica da tenere in considerazione. L’amore non è un fenomeno naturale indipendente da noi e dal nostro contesto, ma il frutto di contingenze e tensioni culturali, il contrario di un sentimento puro. Amare, insomma, non significa non dover mai dire “mi dispiace”, quanto piuttosto “vediamo a che immaginario appartieni”. Ma, per scavalcare le coordinate spazio-temporali e garantirci un minimo di universalità ci basta il primo capitolo: È amore se ti travolge.
Mentre leggo Le postromantiche, la mia vita sentimentale mi sta per l’appunto travolgendo, rendendomi sempre più triste e nevrotica, relegandomi in un “osceno straparlare dell’innamoramento” – per usare le parole di Bandinelli – che ammorba me stessa e gli altri e mi fa sentire il centro di un piccolo universo perverso di cui non ho il controllo. Per colmare il buco che sento allargarsi dentro di me riempio le mie serate solitarie di storie infelici – rileggo Revolutionary Road di Richard Yates, mi struggo su Anna Karenina come al liceo, fantastico di scrivere una lettera di ringraziamento a David Sedaris che delle sfighe e delle seccature quotidiane e sentimentali riesce a ridere. La letteratura, ha notato recentemente Walter Siti, è diventata un bene di consumo con velleità consolatorie e rassicuranti. Per lenire le sue di pene d’amore, invece, l’autrice delle Postromantiche si affida ai Frammenti di un discorso amoroso di Roland Barthes, esattamente come l’eroina di un’altra storia infelice che rileggo in cerca di conforto: La trama del matrimonio di Jeffrey Eugenides (Mondadori, 2011).
A un primo livello di lettura,
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