Due caccia militari decollano per fermare un 747 che sorvola nel buio lo spazio aereo sovietico sopra la Kamčatka. Lo raggiungono e lo osservano. È un aereo di linea ma non importa, hanno ordini precisi, ha sconfinato. Ronald Reagan sorvola la Kamčatka per fotografare i sottomarini atomici e ora manda un aereo che sembra civile ma potrebbe essere una spia o un bombardiere: uno dei caccia gli si accoda. Quando partono i missili l’aereo non si spezza, cade in picchiata ma continua a volare; i passeggeri urlano nel nastro ma i piloti mantengono il controllo e alla fine, sei chilometri più in basso, rialzano la prua, sono bravi. C’è un tempo vuoto, nella scatola nera voci in coreano; poi il timone collassa, l’aereo si avvita, i passeggeri urlano di nuovo. Tre giorni dopo le televisioni mostrano i cadaveri, Ronald Reagan parla di armi atomiche, la Nato annuncia un’esercitazione enorme tra due mesi, nel novembre dell’83, in Europa.

Il presidente Reagan e Nancy Reagan sbirciano fuori da un bunker tedesco a Pointe du Hoc, dove sbarcò il 2° Battaglione Ranger. 6 giugno 1984, durante il 40° anniversario dello sbarco in Normandia.
Collezione Bettmann/Getty Images

Ha un rene amputato e i capelli molto lunghi, guarda la televisione tutto il giorno, lo hanno dimesso.

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