Come ogni mese, Federico Nicolao ci parla di eventi e mostre d’arte passati, presenti e futuri: Non è detta l’ultima parola.
Se n’è parlato
Robert Barry
In una Parigi sempre più monopolizzata dalle fiere e dalle collezioni private, continua a lasciarci a bocca aperta la gallerista Martine Aboucaya, con progetti radicali e senza concessioni che incontrano il favore di un pubblico numeroso, esigente e rigorosissimo. Ultima mostra a conquistare gli spettatori e i curiosi una personale di Robert Barry, impreziosita da una giornata in cui, in un happening, si sono potute ascoltare le letture delle scrittrici Cole Swensen, Françoise Rivallant, Sabine Macher, Aïcha Liviana Messina e Suzanne Doppelt, e dello scrittore Olivier Brossard. Nella mostra in riemerge l’ossessione dell’artista americano per la parola, lungo i cinquant’anni di una straordinaria carriera. La personale continua sino al 2 novembre.
Robert Barry, the space between…
Martine Aboucaya, Parigi
7 settembre – 2 novembre 2024
Catherine Opie
Nata a Sandusky, nell’Ohio nel 1961, maestra del ritratto, geniale artigiana del bianco e nero e del colore, Catherine Opie è una delle fotografe più interessanti di oggi. Sempre sospesa tra il racconto intimo e un approccio più documentaristico, la Opie esplora attraverso la fotografia la connessione tra solitudine individuale e il vasto gruppo sociale che talvolta ci stupiamo a chiamare mondo. È un museo brasiliano, il MASP di São Paulo, ad averle dedicato un’immensa retrospettiva sino a fine ottobre. Non c’è dubbio, la destinazione è lontana, ma la mostra vale il viaggio.
Catherine Opie: Genre/Gender/Portraiture
MASP, Museu de Arte, San Paolo del Brasile
5 luglio – 27 ottobre 2024
Se ne parla
Arcangelo Sassolino
A cura di Luca Massimo Barbero è in corso a Lugano alla galleria Repetto una bella mostra di Arcangelo Sassolino.
Nato a Vicenza nel 1967, Sassolino si è affermato progressivamente come uno degli artisti italiani più interessanti della sua generazione, spesso oggetto di affascinanti esposizioni all’estero, ma ancora troppo poco conosciuto nel nostro paese. Attratto dalla fisica e dalla meccanica, torna ancora sulla sua passione per la metamorfosi e per quel determinato momento in cui le cose diventano altro da sé, e negli spazi luminosi di una galleria attenta ai suoi artisti libera otto lavori inediti dalla stupefacente forza plastica. La mostra è accompagnata da un catalogo con testi di Andrea Cortellessa e Paolo Repetto, e da una conversazione tra curatore e artista.
No flowers without contradiction. Arcangelo Sassolino
Galleria Repetto, Lugano
20 settembre 2024 – 18 gennaio 2025
Alberto Ponis
Alberto Ponis, Costruire nella natura è il titolo della mostra che ricomincia a rendere finalmente giustizia al lavoro di uno dei più grandi architetti italiani del ventesimo secolo. Nella cornice così poco valorizzata di Villa Croce a Genova, che meriterebbe di tornare a essere un polo del contemporaneo, solo grazie alla tenacia e alla mentalità resistente di Emanuele Piccardo abbiamo la possibilità di riscoprire in un progetto che porta la firma della splendida realtà Plug in le opere di Ponis. Soprattutto arriva finalmente un libro che pone al centro dell’attenzione ventidue architetture storiche, che permettono di riscoprire l’importanza del disegno e della fotografia come primo atto progettuale, e di perdersi nella ricchezza infinita di case e paesaggio, come racconta in maniera magistrale nella sua postfazione la nostra architetta contemporanea più amata, Francesca Torzo.
Alberto Ponis, Costruire nella natura
Museo d’arte contemporanea di Villa Croce, Genova
12 ottobre – 31 dicembre
Se ne parlerà
Arnold Braho
Ci è già capitato di nominarlo in queste pagine, ma va una volta di più messo al centro dell’attenzione il lavoro del giovane curatore Arnold Braho, che meriterebbe senza alcun dubbio di essere posto alla direzione di uno spazio importante – un centro d’arte o un’istituzione, italiano, ma che con ogni probabilità ci vedremo prima o poi sottrarre da un’importante struttura all’estero.
Troppo a lungo il suo talento viene oscurato dai mille mestieri paralleli dell’arte, quando nessuno come lui ha chiara una cartografia della creazione contemporanea in Italia. Lo prova ancora una volta in una mostra, Farewell to the stage. Tools for reassembly, in una piccola galleria di Milano, Artopia, dove mette in valore i lavori di una delle più talentose delle nostre giovani artiste, Alice Peach, le speculazioni pittoriche di Ludovico Orombelli e le opere di Ornella Cardillo, Giuseppe Lo Cascio e Matteo Pizzolante.
Farewell to the stage. Tools for reassembly
Galleria Artopia, Milano
26 settembre – 8 novembre 2024