Come ogni mese, Federico Nicolao ci parla di eventi e mostre d’arte passati, presenti e futuri: Non è detta l’ultima parola.

Se ne è parlato

Louise Bourgeois

Finalmente in Italia, grazie alla Galleria Borghese, l’opera della grande scultrice francese Louise Bourgeois in tutta l’ampiezza del suo genio. Nell’ammirevole curatela di Geraldine Leardi e Philip Larratt-Smith – da un’idea di Cloé Perrone –, la mostra ritraccia i legami tra l’artista e il nostro paese, restituendoci l’incanto profondo di creazioni sempre al confine tra esperienza e immaginario.

L’importanza di una figura chiave del secolo scorso – non teorizzabile, sempre in eccesso su ogni constatazione che se ne possa fare – viene perfettamente esplicitata, permettendo allo spettatore di vivere l’unicità plurale di ogni sua opera. Da non perdere le estensioni della mostra al Casino Borghese e a Villa Medici.

Louise Bourgeois, L’inconscio nella memoria
Galleria Borghese, Roma
21 giugno – 15 settembre 2024 

Cyprien Gaillard

Nightlife era inizialmente un film in 3D di Cyprien Gaillard su resistenze e rovine della storia, girato di notte tra Cleveland, Los Angeles e Berlino. Adesso grazie all’editore Three Star Books diventa un affascinante libro in tre volumi, accompagnato da un testo del filosofo Emanuele Coccia con cinquecento immagini tratte dalla ricerca vertiginosa di Gaillard, il quale pensa frammentariamente e con coerenza il nostro quotidiano precipitare nella notte. 

Cyprien Gaillard, Nightlife, Three Star Books, Parigi

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Se ne parla

Lee Miller / Claire Tabouret

Musa dei più grandi artisti del XX secolo e a sua volta artista di infinita sensibilità, Lee Miller visita l’Europa nell’estate del ’37 in compagnia di Roland Penrose e si ferma a Hauterives, dove realizza una serie fotografica nel celebre Palazzo Ideale del Facteur Cheval. Esposte per la prima volta, le fotografie di Miller vengono confrontate con le opere visionarie e ostinate di uno dei più grandi talenti dell’arte attuale: la pittrice Claire Tabouret, di cui scopriamo ancora di più in quest’occasione l’intelligenza enigmatica e la straordinaria capacità di dialogare con lo spazio. È anche l’opportunità per ammirarne una fontana nata in omaggio al celebre Facteur e un grande arazzo tessuto negli Ateliers d’Aubusson.

Lee Miller / Claire Tabouret, Forces vives
Palais Idéal du Facteur Cheval, Hauterives
16 giugno – 11 novembre 2024

Joan Miró

Contemplare e interpretare: a dispetto della loro produzione colossale tanto Pablo Picasso quanto Joan Miró accordavano una grandissima importanza a questo tipo di approccio all’opera d’arte. Jean-Louis Andral, direttore del Museo Picasso di Antibes e curatore di tante mostre indimenticabili di Rothko, De Staël, Tapiès, da sempre attento al rapporto tra arte e spettatore e alla ricerca del modo di mostrare un’opera che cambi lo spirito di chi guarda, invita, tra le mura di quello che fu l’atelier di Pablo Picasso, dodici opere di Joan Miró tra le più toccanti prodotte dall’artista catalano, scelte tra i capolavori della prestigiosa Collezione Nahmad e, in un allestimento magistrale, le offre allo sguardo del visitatore, permettendogli di riscoprire il profondo legame meditativo che univa i due amici che hanno segnato la storia dell’arte spagnola e del XX secolo.

Joan Miró, I capolavori della collezione Nahmad
Museé Picasso, Antibes
30 giugno – 27 ottobre 2024

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Se ne parlerà

Chloé Royer

Giovane e talentuosa scultrice francese, Chloé Royer, che avevamo già visto alle Lafayette Anticipations – e borsista alla Fondation Fiminco –, firma una delle mostre più interessanti della primavera-estate parigina alla Galleria Loevenbruck.

Nata nel 1989, diplomatasi alle Belle Arti di Parigi – dopo un passaggio decisivo per la sua formazione alla Scuola dell’Art Institute di Chicago –, Chloé Royer si divide tra curatela (sue le primissime mostre del Festival del Castello di Fey) e scultura. Le sue opere portano la traccia del tempo, costruiscono una relazione unica con la percezione dell’identità, rapportandosi alla forma come a un movimento narrativo capace di portarci a percepire il dispiegarsi di ciò che da noi è altro. 

Chloé Royer, Heels Over Head
Galerie Loevenbruck, Parigi
7 giugno – 20 luglio 2024