Come ogni mese, Federico Nicolao ci parla di eventi e mostre d’arte passati, presenti e futuri: Non è detta l’ultima parola.
Se ne è parlato
Hsiao Chin
Il percorso di Hsiao Chin è tra i più insoliti che si conoscano. Nato a Shanghai nel 1935, poco più che ventenne è tra i fondatori del gruppo di pittori astratti Ton-Fan, ma con una borsa di studio riesce a partire per Madrid e Barcellona, dove nel 1957 ha già la sua prima personale. L’Occidente lo accoglie e si lascia conquistare dai suoi lavori. Vivrà tra Londra, Parigi e New York, diventando uno degli artisti più ammirati dai suoi contemporanei. Esiste tuttavia uno Hsiao Chin italiano, e ciò si deve a Gió Marconi che ne scopre l’opera e lo sostiene sin dal lontano 1958. A Milano ha come complici artisti del calibro di Fontana, Manzoni e Castellani che trovano in lui un interlocutore privilegiato. A cinquant’anni dalla morte una galleria fiorentina, Il Ponte, ha organizzato una sua magnifica sintetica retrospettiva, passata troppo inosservata.
Hsiao Chin – Una retrospettiva 1960/97
Galleria Il Ponte, Firenze
1° marzo – 3 maggio 2024
Antonio Biasucci
Nell’ambito del progetto “La Grande Fotografia Italiana” a cura di Roberto Koch, dopo le mostre di Lisetta Carmi e Mimmo Jodice, le Gallerie d’Italia di Torino hanno deciso di celebrare con una grande retrospettiva, dal giugno scorso sino al gennaio del 2025, l’opera di Antonio Biasucci. Più di duecentocinquanta stampe ci permettono di sognare a occhi aperti tra polittici e serie nuove e passate, opere singole e lavori storici di uno degli artisti più originali del nostro tempo. Nato a Caserta nel 1961, il fotografo, che ha fatto di Napoli il suo luogo di vita, è molto conosciuto per il suo inestimabile lavoro sui vulcani attivi. La mostra torinese rende giustizia a un’opera ben più vasta che a nulla rassomiglia e che costituisce un punto di riferimento imprescindibile per la fotografia contemporanea.
Antonio Biasucci – Arca
Gallerie d’Italia, Torino
27 giugno 2024 – 6 gennaio 2025
Se ne parla
Jonas Mekas
La complicità tra la grande sarta Agnès B e gli artisti è cosa nota. Musa, protettrice, amica non ha smesso di far vivere meravigliose collaborazioni con tutti i più grandi nomi della musica, del cinema e dell’arte. Quella con l’artista lituano sorpassa qualunque altra sua collaborazione, e dunque una mostra in memoria di Jonas Mekas nel suo spazio espositivo a Parigi è imperdibile. I due si incontrano nel 1992 e non si lasciano più. Corrispondenze, passioni comuni, un’idea della libertà espressiva raramente percepibile al giorno d’oggi. In tre decenni le loro collaborazioni si moltiplicano. La memoria è cosa sacra. L’esposizione alla Fab ci permette di immergerci nel mondo di Mekas passando dalla porta dell’amicizia e non va persa.
Memories of Jonas Mekas
La Fab, Parigi
12 settembre – 20 ottobre 2024
Se ne parlerà
Roberto Cuoghi
Gli osservatori più attenti erano rimasti colpiti dalla libertà formale e dall’intelligenza della mostra con la quale Roberto Cuoghi aveva deciso di interrogare la pittura dal cuore del mercato dell’arte mondiale, nel marzo scorso a New York. La sua monografica alla galleria Hauser & Wirth aveva ritracciato un solco coraggioso tra la traiettoria di un battitore libero quale lui è e le aspettative che la società riserva alla pittura in un periodo politicamente controverso. Parigi aspetta adesso con trepidazione la nuova mostra di Roberto Cuoghi che si svolgerà alla galleria Chantal Crousel dal 15 ottobre prossimo venturo. “Dipingo contro le mie intenzioni. Sono un pittore senza mentalità. Ho individuato un aspetto delle cose che chiamo stilizzazione e l’ho trasformato in un modo di lavorare” dichiara l’artista, che questa volta dalla vecchia capitale della pittura rivolge la propria attenzione alla solforosa questione dello stile.
Roberto Cuoghi – Pepsis
Galerie Chantal Crousel, Parigi
15 ottobre – 16 novembre 2024