Se per caso vi è sfuggito, istruzioni per l’uso: i testi che seguono si possono leggere di seguito, come capitoletti di un diario collettivo in cui tutti noi umani (e talvolta non umani) facciamo nel bene e nel male la nostra parte, ma per sapere chi ha fatto cosa, basta cliccare sulla parola iniziale e si arriverà alle fonti.
Quest’anno nei paesi sviluppati verranno ereditati circa 6 trilioni di dollari, il 10% del PIL. In proporzione al quadro economico generale, le eredità sono oggi il doppio rispetto alla metà del ventesimo secolo. Se un giovane può comprare casa e vivere con agio dipende ormai tanto dal successo lavorativo quanto dalla ricchezza ereditata. E poiché la ricchezza è distribuita in modo più disuguale del reddito, sta nascendo una nuova “ereditocrazia”.
Circa il 60% delle case negli Stati Uniti ha almeno una camera da letto non usata. Il dato è soprattutto evidente tra le “famiglie con nido vuoto”: sarebbero 21 milioni gli alloggi i cui residenti (anziani con figli che non abitano più con loro) hanno due o più camere extra. Con una carenza nazionale di alloggi e con gli immobiliaristi che hanno quasi smesso di costruire abitazioni economiche, l’idea di “liberare” milioni di camere inutilizzate attraverso una condivisione intergenerazionale sta prendendo piede: tra il 2017 e il 2022 il numero di famiglie che condividono spazi abitativi con persone che non sono parenti è aumentato di oltre mezzo milione.
Nei quartieri di Washington dove nell’ultimo decennio si sono registrati indicatori di gentrificazione (aumento dei prezzi delle case, aumento delle lamentele per il rumore, spostamento dei residenti neri), è notevolmente cresciuto il numero di case grigie, sia di nuova costruzione sia costruite su lotti dove le precedenti abitazioni erano state demolite. Questi edifici, che un tempo erano dipinti di rosso, giallo e marrone, hanno lasciato il posto a case con tonalità che vanno dal grigio balena all’antracite.
A sud della città portuale di Osaka, il quartiere di Kamagasaki – un tempo il più grande mercato di manodopera giornaliera del Giappone – è condannato a scomparire. Chiamato “il quartiere dell’amore e della pietà”, è diventato il rifugio di una disperazione multiforme: operai a giornata troppo vecchi per essere assunti, senzatetto approdati da altre regioni e tantissimi emarginati di ogni tipo – uno spettacolo di miseria che mal si concilia con l’Expo 2025, in programma nella città dal prossimo 13 aprile. Il progetto del comune per la gentrificazione dell’area prevede lo sfollamento del migliaio di disperati che vi hanno trovato rifugio, per fare spazio a classi sociali più abbienti. Nel frattempo, Kamagasaki si sta trasformando in un “parco a tema della povertà” per turisti in cerca di folklore urbano estremo.
Anno dopo anno, sempre più persone si assentano dal lavoro per malattia, un fenomeno che si è accelerato dopo la pandemia e che gli esperti di salute lavorativa collegano, tra i vari motivi, all’invecchiamento dei dipendenti, all’intasamento del sistema sanitario pubblico, a un cambiamento nella concezione del lavoro. In Spagna le assenze temporanee per cause comuni (non di origine professionale) hanno registrato una prevalenza media di 53,3 per ogni 1.000 dipendenti a fine 2024, il dato più alto dal 2007.
La più ampia analisi mai condotta sugli esiti delle operazioni in base a giorni e orari, pubblicata sulla rivista JAMA da un gruppo internazionale di ricercatori statunitensi e canadesi, arriva a conclusioni inequivocabili: i pazienti operati prima del weekend presentano in media un maggior numero di complicanze, immediate o a distanza di mesi, rispetto a chi viene operato all’inizio della settimana. Lo studio, che ha preso in esame i dati di oltre 450mila pazienti operati in Ontario tra il 2007 e il 2019 per i 25 interventi chirurgici più comuni, ha permesso ai ricercatori di seguire i pazienti nel lungo periodo e di escludere le differenze economiche come fattore di confusione. I risultati confermano precedenti ricerche condotte in diversi sistemi sanitari: uno studio britannico aveva già dimostrato come gli interventi del lunedì presentassero esiti migliori dopo 30 giorni rispetto a quelli del venerdì, mentre una ricerca olandese aveva rilevato tassi di mortalità più elevati a un mese dall’intervento per i pazienti operati il venerdì.
Nel New England Aquarium di Boston a febbraio è stato creato uno spazio apposito per vecchi pinguini, e già sei di loro vi si sono sistemati. Il trasferimento è stato ideato per far fronte all’aumento di pinguini dell’acquario che vivono ben oltre l’età, 10-15 anni, raggiunta di solito in natura. I pinguini geriatrici, che hanno per lo più trent’anni, sono monitorati attentamente per curare disturbi come la cataratta e l’artrite, vengono nutriti con pesci a cui è stata iniettata acqua extra per promuovere la salute dei reni e ricevono trattamenti come colliri, terapia fisica, agopuntura.
Una start-up biotecnologica di San Francisco, Loyal, sta lavorando a un piano rivoluzionario per prolungare il tempo che i cani e i loro umani di riferimento possono passare insieme: una pillola quotidiana promette di regalare alla maggior parte dei cani almeno un anno di vita in più in buona salute. Il mese scorso, Loyal ha ricevuto l’approvazione dell’ente regolatore statunitense, la Food and Drug Administration (FDA), per quello che sarebbe il primo farmaco al mondo specificamente mirato al prolungamento dell’esistenza.
Dare un nome a un’auto non è una passeggiata. La povera Chevrolet Nova è stata derisa a lungo per una leggenda metropolitana secondo cui vendeva poco nei paesi ispanofoni per colpa del nome: si diceva che Nova si traducesse in no va, “non va”. In realtà, i linguisti hanno fatto notare che questa interpretazione non rispetta le regole dello spagnolo, ma il mito è persistito. Jessica Fini, vicepresidente comunicazioni di Honda in America, spiega che vari anni prima del lancio di un nuovo veicolo l’azienda organizza sessioni di brainstorming con i membri del reparto pianificazione prodotti e altri dirigenti del marketing e delle vendite. Secondo Elijah Kim, senior group manager per il market sensing di Hyundai, “con ogni nome l’azienda non dà solo un brand a un’auto, ma racconta una storia, plasma il modo in cui i guidatori percepiranno il loro veicolo”. Nessuno lo sa meglio della Lamborghini, che ha creato tutta una gamma di auto intitolate ai tori che si sono battuti nell’arena. Miura è una razza spagnola di tori da combattimento, mentre Murciélago è il nome di un toro che, si dice, sopravvisse a ventotto colpi di spada.
Per la prima volta nella storia, decine di robot umanoidi affronteranno una mezza maratona insieme a partecipanti in carne e ossa. La manifestazione, scrive il South China Morning Post, “si inserisce in un più ampio sforzo della Cina per conquistare la leadership tecnologica nell’IA e nella robotica”, e si terrà in aprile a Pechino nel distretto di Daxing.