Nell’agosto del 2014 un’amica di rientro da una vacanza a Londra mi raccontò di aver scoperto il Sacro Graal della promiscuità online. Non riusciva a credere alla facilità con la quale, grazie ad un nuovo mezzo diabolico, aveva incontrato ragazzi per una botta e via. 

Il Sacro Graal in questione si chiamava Tinder: l’app magica che avrebbe sconvolto anche il mio futuro. 

La scaricai immediatamente, nutrendo in cuor mio la speranza che l’umanità potesse diventare, ad un tratto e nella sua totalità, qualcosa di molto simile all’universo di Grindr, privato però completamente della sua componente selettiva. Grindr è un’altra dating app, ma più simpatica: riservata ad appuntamenti tra uomini che hanno rapporti sessuali con altri uomini, consente per ora di ritrovarsi a letto senza troppe chiacchiere virtuali di circostanza. Una spensieratezza sessuale che continuerà fino a quando anche i MSM (men who have sex with men) non si eterosessualizzeranno totalmente – sta già avvenendo – tanto da desiderare il matrimonio come immaginario erotico per eccellenza. Il rischio è che Grindr venga presto soppiantato dalle dichiarazioni d’amore con Tiziano Ferro in sottofondo; gli omosessuali, nella lotta incessante per il raggiungimento dello status di normalità, stanno infatti perdendo lo splendore della «gaia promiscuità» vantata da Mario Mieli in un passaggio di Elementi di critica omosessuale

Tra noi omosessuali, la propensione a formare coppie chiuse è molto meno forte che non tra gli etero: e i pregi della gaia promiscuità sono parecchi, anzitutto poiché essa apre il singolo alla molteplicità e alla varietà dei rapporti, e quindi positivamente gratifica la tendenza di ognuno al polimorfismo e alla “perversione”, facilitando, di conseguenza, il buon andamento di ogni rapporto tra due persone. 

Ma tornando alla mia storia, va detto che tutti i miei sogni si scontrarono immediatamente con la realtà prevalentemente etero di Tinder. E questo per due motivi fondamentali: a) sono un uomo (per modo di dire) che in quel periodo cercava ragazze e b) non abito a Londra (bensì in provincia di Caserta). Per le semplicissime regole tutt’ora vigenti della selezione sessuale tra uomo e donna, anche a parità di qualità estetiche-etiche non avrei mai avuto lo stesso numero di partner a disposizione della mia amica rientrata da Londra. Si sa, gli uomini te lo danno più facilmente – e, direi, per fortuna.

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