Eric Alfred Leslie Satie – che, in omaggio alla madre scozzese, da adulto si firmò sempre Erik – non usciva mai da casa senza l’ombrello. Ma, se pioveva, lo nascondeva subito sotto il cappotto, per paura che potesse bagnarsi. Una volta, a degli amici che lo vedevano preoccupato, disse: «Devo aver dimenticato l’ombrello. Sarà preoccupato di avermi perso». Dopo la sua morte, nella piccola casa di Arcueil, di ombrelli ne furono trovati almeno una trentina, molti dei quali ancora cellofanati.

Nato in Normandia, a Honfleur, il 17 maggio del 1866, sostanzialmente autodidatta, il primo periodo della sua produzione, definito “mistico e simbolista”, fu segnato dalla composizione delle tre Gymnopédies, nel 1887. All’anno successivo risale la collaborazione con il movimento dei Rose-Croix di Sâr Peladan, che durò fino al 1892 e gli valse il soprannome di Ésoterik Satie. Le sue prime prove compositive, reputate bizzarre quanto ingenue, gli attirarono il sarcasmo di critici come Henry Gauthier Villars, detto Willy, primo marito di Colette, che trovava nella musica del giovane compositore “médiocre Satiesfaction”. Nel dicembre del 1897 Satie si presentò al caffè parigino Le Chat noir – quello del famoso manifesto di Théophile-Alexandre Steinlen – come gymnopédiste, professione che Rodolphe Salis, il brillante proprietario del locale, giudicò senza indugi “ottima”. Gli anni passati allo Chat noir permisero al giovane compositore di entrare in contatto con l’ambiente fumista di personaggi come Alphonse Allais, Georges Fragerolle e Arthur Sapek, nomi oggigiorno sconosciuti, ma in realtà antenati di tutte le avanguardie successive, ispirati da sentenze tipo “potrei ma non voglio”, perfettamente coerenti anche con l’opera di Satie. 

Con Parade, il balletto rappresentato allo Châtelet il 18 maggio del 1917, si ebbe invece la prima manifestazione surrealista: il termine, infatti, fu coniato in quell’occasione da Guillaume Apollinaire

Passata la trentina, nel 1898 Satie traslocò ad Arcueil, rimanendovi per il resto della sua vita e dando inizio al periodo detto “popolare e scolastico”, che durò fino al 1911. Nel 1905, stanco di essere considerato un dilettante,

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