{"id":14463,"date":"2024-03-06T02:56:05","date_gmt":"2024-03-06T01:56:05","guid":{"rendered":"https:\/\/www.snaporaz.online\/?p=14463"},"modified":"2024-03-10T12:09:06","modified_gmt":"2024-03-10T11:09:06","slug":"paolo-virzi-il-mito-del-paese-reale","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.snaporaz.online\/paolo-virzi-il-mito-del-paese-reale\/","title":{"rendered":"Paolo Virz\u00ec: il mito del Paese reale"},"content":{"rendered":"\n
Nel 1996 Ferie d\u2019agosto<\/em>, il secondo film di Paolo Virz\u00ec, fu anticipatore e profetico nel mettere in scena un \u201cPaese reale\u201d diviso in due anche quando \u00e8 in vacanza a Ventotene. Da una parte una borghesia di sinistra napoletana-milanese, con i suoi miti e i suoi tic, rappresentata con una complice ironia che divulgava il metodo Nanni Moretti (Sandro Molino [Silvio Orlando] che esordisce criticando l\u2019uso di sintagmi come \u201cinsalata simpatica\u201d, \u201csucco di frutta geniale\u201d e \u201cfilm scomodo\u201d). Dall\u2019altra una neoborghesia romana di arricchiti e ignoranti, che nel 1994 di sicuro avevano votato Polo delle libert\u00e0: un ceto cafone e razzista, ma su cui lo sguardo del regista non infieriva sadicamente, sottolineando anzi la malinconia, l\u2019insoddisfazione e l\u2019umanit\u00e0 di molti dei suoi rappresentanti (in primis <\/em>i coniugi Marcello [Piero Natoli] e Marisa [Sabrina Ferilli]). Come in una pochade<\/em>, ad avvicinare e parzialmente rimescolare i due gruppi erano il sesso e i sentimenti: si componevano nuove, labili coppie, e alla fine lo sguardo di Virz\u00ec planava benevolo su questa Italietta, non nascondendone i limiti ma senza calcare la mano sulla condanna moralistica o sulla deformazione grottesca. Una commedia all\u2019italiana? Probabilmente. All\u2019epoca una critica che non aveva ancora fatto i conti con l\u2019atavica repulsione per la commedia fu forse meno generosa di quanto avrebbe potuto e dovuto essere. Se posso dirlo, ricordo che vidi Ferie d\u2019agosto<\/em> lo stesso giorno in cui usc\u00ec Io ballo da sola<\/em>, quando si vedeva un film alle 20, e alle 22.30 ci si spostava in un altro cinema: in confronto al film di Bertolucci, quello di Virz\u00ec mi sembr\u00f2 un bagno di realt\u00e0.<\/p>\n\n\n\n Molti, probabilmente, non se ne accorgeranno se non hanno appena rivisto il prototipo: ma il nuovo film, pi\u00f9 che un sequel di quello del 1996, a volte ne sembra un remake-fotocopia<\/p>\n<\/blockquote>\n\n\n\n A un sequel di\u00a0Ferie d\u2019agosto<\/em>\u00a0Virz\u00ec e il suo cosceneggiatore Francesco Bruni avevano pensato presto, ma lo realizzano solo ora, ventotto anni dopo. Nel frattempo sono cambiate molte cose: Virz\u00ec \u00e8 diventato un Autore, il Paese \u00e8 sempre pi\u00f9 polarizzato e allo sfascio. Ma al di l\u00e0 del sovrapporsi della vita reale alla finzione (gli attori che sono invecchiati, quelli che non ci sono pi\u00f9\u2026), c\u2019\u00e8 una cosa che colpisce subito in\u00a0Un altro Ferragosto<\/em>. Molti, probabilmente, non se ne accorgeranno se non hanno appena rivisto il prototipo: ma il nuovo film, pi\u00f9 che un sequel di quello del 1996, a volte ne sembra un remake-fotocopia. Molte situazioni e battute si ripetono praticamente identiche: come il tipico discorso di destra su \u00abComunisti, fascisti, ancora con queste cose?… Prima di tutto siamo concittadini italiani!\u00bb, che nel 1996 veniva pronunciato da Ruggero Mazzalupi (Ennio Fantastichini) e nel 2024 dalla\u00a0new entry<\/em>\u00a0Pierluigi Nardi Masciulli (Christian De Sica). Cinismo? Pigrizia creativa? Arte del riciclo? Anche. Ma gli autori devono avere pensato che ci\u00f2 fosse funzionale a rappresentare un Paese bloccato, che non si evolve se non in peggio.\u00a0<\/p>\n\n\n\n\n