Un cervo passa nel parco remoto
tra la nebbia, un cecchino
calvo spara da una finestra,
gli schiavi sempre alla catena.
E l’acqua scorre immobile,
riscaldandosi tra detriti di plastica
e di cibo scaduto.
La fine viene riprogrammata,
un sipario polveroso dopo l’altro,
scatole cinesi per tutti
nel freak show del firmamento.

La strada è ghiacciata. Usciamo per comprare un po’ di frutta. Traffico di mezzi pesanti, spazzaneve in ritardo, rari passanti nella poltiglia ai lati della strada. Di fronte a uno strano Relais di lusso sempre chiuso due negri, enormi, in loden. Ci scambiamo un saluto cortese. Ora a casa: ascolto Midnight Rambler degli Stones quasi in deliquio mentre penso a Veronika Voss di Fassbinder. Scene di caccia nel basso piacentino.

Alessandro Romanello,poeti italiani contemporanei,poesia e fotografia

Il mondo è l’insieme
dei fatti, non delle cose.
Il sonno è il risultato
della noia irriducibile
più che della stanchezza.
La visione non è
percezione, è interiorità.
Sei esistita soprattutto
nell’assenza, forse, di sicuro.

Mentre lei zappetta il giardino, lui è seduto, immobile, sotto un piccolo portico. Il cielo è grigio, sembra di essere in Polonia o in Romania. Entrambi sudano copiosamente. Lei si lamenta dei vicini, con i quali non scambia una parola da anni. “Un mondo di alienati!”, dice. Almeno venti secondi dopo, lui risponde distrattamente ad alta voce “Sì!”, per poi riprendere a leggere un quotidiano di quasi un anno prima, dimenticato su un tavolino sotto il portico. Comincia a cadere qualche goccia di pioggia.

Alessandro Romanello,poeti italiani contemporanei,poesia e fotografia

Volevo regalarti una bottiglia
di whisky giapponese,
perché non mi hai mai
chiesto nulla nella vita:
esiste dono più grande?
Ricordo il formaggio del lago
d’Iseo nel tuo tinello, le borse
della spesa più grandi di te,
il borgo Marelli nel sole
incredibile d’ottobre.
Reinventiamo l’atto gratuito
per scaldarci le mani a vicenda
invece di sputare sulla gente
dal tuo balconcino fiorito.

Sulla terrazza l’aria è fresca dopo la pioggia. La strada sotto di me è immersa nel silenzio. Vedo solo una grande porta finestra aperta, dall’altra parte della strada, che dà su una stanza illuminata a giorno ma deserta. Le vite degli altri, le loro illusioni autobiografiche mi sfuggono, protette dalla notte, mentre le marionette indonesiane sulla mia parete bianca mi osservano benevole.

Alessandro Romanello,poeti italiani contemporanei,poesia e fotografia

“Mi sono chiuso in me stesso,
voglio bene solo a me”, mi
diceva giorni fa un barista.
Il povero barista hobbesiano,
dalla voce bassa e lo sguardo triste,
mi ha fatto pensare allo stato di natura,
che tutti adorano a parole, senza sapere
che ci stiamo de facto ripiombando.
Un meccanismo perfetto, senza crepe,
ci assorbirà con muta gioia.

Un elicottero in volo
sopra l’Orto Botanico:
forse è un piccolo velivolo?
Intanto, un gabbiano svolazza
da un cornicione all’altro
del vecchio Palazzo,
come un pendolo arrochito.
L’aereo passa e ripassa:
perché sorvolare
questa tregua dal nulla?
Qualcuno lassù gioca a biglie.

Alessandro Romanello,poeti italiani contemporanei,poesia e fotografia

Oggi alle 18 allo Spazio Gattomerlino, in Borgo Vittorio 95, Alessandro Romanello presenterà la sua raccolta di poesie Giorni felici in Occidente (Gattomerlino edizioni) insieme a Vincenzo Bagnoli e Tommaso Casini. I testi qui pubblicati sono inediti.