I funghi possono aiutarci a riscrivere e immaginare nuovi mondi possibili. Troviamo tracce di questa potenziale rivoluzione anche nella bellissima Biennale di Architettura di Venezia impaginata come un racconto da Lesley Lokko. Mi riferisco al progetto Museum of Symbiosis, presentato nel Padiglione centrale dei Giardini nella sezione Guests from the Future e sviluppato da Faber Futures, sotto la guida di Natsai Audrey Chieza, in collaborazione anche con Maurizio Montalti, designer italiano con studio ad Amsterdam. Si tratta di un’installazione ambientale e sonora che trae ispirazione dal progetto BIO STORIES sviluppato da Faber Futures e dal World Economic Forum’s Global Future Council on Synthetic Biology, insieme a molteplici attori del mondo dell’arte, del progetto, della scienza e dell’industria. L’opera è realizzata tramite processi di biofabbricazione basati sulla fermentazione di residui organici ad opera di specie selezionate di micelio fungino. La struttura stessa del micelio, il corpo vegetativo dei funghi, si manifesta come intreccio di possibili narrazioni presenti e futuribili che rivelano come il tempo ecologico non sia lineare ma un meraviglioso groviglio senza inizio né fine, dove, in qualsiasi momento, possiamo scegliere punti e concepire direzioni, derivandone soluzioni ed alchimie. Occorre quindi pensare alla Terra,

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