«Bisogna uccidere la morte perché la morte viva». In questa sorta di enigmatico aforisma, tratto da Le testament de la fille morte, il suo unico libro pubblicato presso Gallimard nel 1954, ritroviamo tutto lo spirito di René, al secolo Colette Renée Gibert, che nacque nel 1918 a Draguignan e si spense, isolata e dimenticata da tutti, nel 2006 a Fréjus, località della Costa Azzurra. 

In realtà si faceva chiamare Colette Thomas, dopo la relazione con il poeta e romanziere Henri Thomas, incontrato nel dicembre 1940 nell’appartamento di André Gide e sposato due anni dopo a Saint-Germain-en-Laye. Il suo nome è spesso associato a quello di Antonin Artaud in quanto faceva parte della mitica schiera delle filles de cœur à naître, famiglia ideale composta di sole donne, tutte figure che avevano avuto una particolare importanza nell’esistenza dello scrittore: Catherine Chilé, Mariette Chilé, Yvonne Allendy, Cécile Schramme, Anie Besnard, Ana Corbin. Queste “figlie del cuore”,

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