La recente traduzione del libro di confessioni La sconfitta di Pierre Minet, apparsa per Neri Pozza, ha incentrato l’attenzione di non pochi lettori intorno alla figura, ancora poco conosciuta nel nostro paese, di Roger Gilbert-Lecomte (1907-1943). Si tratta di uno degli “eretici” per antonomasia delle lettere francesi, il cui nome viene generalmente accostato a quello dell’amico e sodale René Daumal, soprattutto nella condivisione di alcune esperienze campali, come quella dei Simplistes. Questo gruppo di liceali di Reims si proponeva, partendo dall’assunto rimbaldiano del dérèglement de tous les sens, di scardinare le porte dell’usuale percezione sensoriale attraverso suggestioni allucinatorie che non disdegnassero il ricorso a vari stratagemmi, fra cui l’uso di stupefacenti. Il manipolo dei Simplistes ruotava intorno ad alcuni intellettuali che adoperavano tra loro curiosi soprannomi: Rog-Jarl o Coco de Colchide (Gilbert-Lecomte), Stryge (Meyrat), François (Vailland) e Nathaniel (Daumal). Dopo qualche contatto intrapreso con i surrealisti, Gilbert-Lecomte e Daumal daranno vita a Parigi alla rivista «Le Grand Jeu»,

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