L’evoluzione del cinema non è fatta solo di cambiamenti epocali e punti di non ritorno. Oltre a ben note innovazioni strutturali come l’introduzione del sonoro o del colore, ci sono stati negli anni una serie di tentativi dal respiro più corto, a metà strada fra la miglioria tecnica e la strategia promozionale, che pur essendo spariti rapidamente hanno il merito di aver esplorato delle possibilità fino a quel momento inedite nella fruizione della settima arte.
In gergo anglosassone sono chiamati movie gimmicks, dove gimmick è traducibile come “espediente”, “trovata”, “trucco”. Potremmo definirle delle “sperimentazioni pop” il cui obiettivo era quello di aumentare il pubblico e gli incassi proponendo un’esperienza che andasse in qualche modo oltre la semplice visione nel buio della sala e che solleticasse il sogno proibito di ogni spettatore: entrare nel film.
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