Per quale motivo un film viene premiato a un festival? Perché è percepito, a torto o a ragione, come il “nuovo” (Cuore selvaggio, Titane). Per banali motivi di compromesso (gli esempi sarebbero troppi). Per scommettere sugli esordienti (anche in questo caso le promesse non mantenute si sprecano). Per premiare i maestri, magari per un film non particolarmente riuscito. Anatomia di una caduta non rientra in nessuna di queste categorie. Forse è il raro caso di un film premiato per meriti indiscutibili. È l’opera quarta di una regista, Justine Triet, che era già stata a Cannes, ma tenendo un profilo autoriale abbastanza basso. Sfido a trovare qualcuno che ricordi Tutti gli uomini di Victoria o Sibyl – Labirinti di donna, due titoli circolati (si fa per dire) anche da noi e che per l’occasione non sono andato a recuperare: un po’ perché, almeno sulla carta, sembrano avere un’attrattiva limitata, e un po’ perché Anatomia di una caduta basta e avanza come oggetto di una recensione.

Ma che film è Anatomia di una caduta? Un film d’autore? In realtà non proprio, perché nessuno ha ancora inquadrato Justine Triet e sa associarla a una poetica o a uno stile. Per tanti versi è un film classico. Ma non un film fuori dal tempo, perché ci sono tanti segnali e infiltrazioni di contemporaneità (si parla di autofiction e di media). E neanche un film “come se ne facevano una volta”. Perché è un giallo giudiziario, d’accordo, con un mistero da scoprire (la scrittrice Sandra ha davvero spinto giù da balcone il marito depresso Samuel?), ma non è un film da grande pubblico, almeno in Italia. Dura due ore e mezzo, non c’è nessuna – ma proprio nessuna – concessione spettacolare, nessun alleggerimento, nessuna scena di sesso. Ed è un film radicalmente e necessariamente bilingue: i due protagonisti (lei tedesca, lui francese) trovano un terreno comune nell’inglese, dato che lei patisce il francese perché la limita nell’espressione e le genera un senso di costrizione (in Italia, con la solita scelta discutibile, si è lasciato l’inglese ma si è doppiato il francese).

Se c’è un genere a cui può essere accostato Anatomia di una caduta, ammesso che sia un genere,
Questo contenuto è visibile ai soli iscritti
Snaporaz è una rivista indipendente che retribuisce i suoi collaboratori. Per esistere ha bisogno del tuo contributo. Accedi per visualizzare l'articolo o sottoscrivi un piano Snaporaz.