Se vi è capitata fra le mani l’autobiografia di qualche youtuber, il favolello di un cantante o di uno sportivo, il giallo di un giallista prolifico o anche un noir o un thriller storico, se insomma siete fra i consumatori di questi generi da scaffale delle novità, sappiate che probabilmente siete anche miei lettori a vostra insaputa.

 Ve lo dico per porre una piccola questione sull’editoria, dal punto di vista di un ghostwriter che però scrive anche libri “suoi”.

Stando ai dati, ho un numero di lettori, come ghost, decisamente alto rispetto ai lettori dei libri “miei”. Questo non stupisce né scoraggia: è un impiego come un altro del terziario intellettuale, segue le logiche di comparto – per come la vedo io, un ghost non ha maggiore o minore dignità di un traduttore. Lavoro rigorosamente freelance o sotto l’egida di un’agenzia. Vendo servizi da ghostwriter o da “consulente” (che è un modo morbido per rappresentare editing pesanti, dove si interviene in maniera anche massiccia sul singolo paragrafo). Lavoro coi privati o su commissione delle case editrici. In quest’ultimo caso, “consulenza” è la dicitura che appare sui contratti.

La differenza tra scrivere il libro di un altro e scrivere il tuo posso quantificarla al dettaglio: per fare un romanzo mio ci impiego in media quattro anni e riscuoto un anticipo che mi fa campare un paio di mesi. Per un ghost prendo quattro o cinque volte di più, ma ci metto tre mesi (se la commissione è privata il prezzo sale, ma si rateizza e consegno un po’ per volta, così posso schedulare più lavori insieme). 

Negli ultimi dodici anni scrivendo in conto terzi ho coperto tutto l’arco costituzionale del mainstream: Rizzoli, Mondadori, Piemme, Giunti, Sperling, Newton Compton ecc. (questi libri li ho anche “firmati”, di nascosto: in ogni mio lavoro prima o poi spunta fuori una frase con dentro la parola “velociraptor” – per il resto chiedo di non essere menzionato nei ringraziamenti, anche se qualcuno imprudentemente se ne frega e lo fa).

I libri miei, invece, li pubblico con le case editrici indipendenti, finora Gaffi, 66thand2nd, minimumfax.

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