Londra vittoriana. Atmosfera buia, cupa e gotica. Giovane donna dai capelli scuri con aria afflitta si lancia nel Tamigi. Improbabile e indefinito stacco temporale: uno sfigurato Willem Dafoe istruisce la stessa donna con gli stessi bei capelli scuri, ma una pettinatura molto diversa, a non distruggere le sue porcellane. 

La giovane donna è Emma Stone, e volendo essere maliziosi è quasi sempre scalza, ma Defoe non mira a turpi e disdicevoli erotismi: il fare paterno ricorda una versione ancora più pop del professor Henry Higgins di My Fair Lady, un pigmalione un po’ dark senza impulsi sessuali. Come il professor Higgins, il personaggio interpretato da Dafoe si relaziona alla sua povera creatura sfoggiando la sua inarrivabile superiorità, così evidente anche in termini verbali: il suo nome è Godwin, ma tutti lo chiamano con un inequivocabile soprannome: God, cioè Dio, il Creatore. In maniera speculare a Audrey Hepburn in My Fair Lady, anche Bella non sa stare a tavola né in società. E come ogni insegnante che si rispetti God si carica del compito di istruirla, in modo da dare forma a una donna perfetta. Poco importa che Bella sia un grottesco esperimento: il cadavere recuperato dal fiume, nel cui cranio è stato inserito il cervello del feto che portava in grembo, ha un unico scopo, intrattenere gli uomini che le si parano davanti nel corso di centoquarantuno interminabili minuti di film. Poco importa che il cervello non sia il suo, poco importa che sia un’infante dalle forme sinuose e attraenti, poco importa che il suo temperamento ondeggi tra la dolcezza dei bambini che imparano a parlare e gli scoppi d’ira di una creatura del dottor Frankenstein: Bella Baxter non è un personaggio, è soprattutto Emma Stone. Ed Emma Stone è una bella donna. 

Avevamo davvero bisogno di un film di Lanthimos per scoprire che gli uomini preferiscono le stupide?

Come ho avuto modo di notare per centoquarantuno minuti, in effetti, la versione italiana possiede anche questa tautologia: Bella che è bella, molto bella, bellissima. Lo nota il pubblico, glielo sussurra God, glielo ripete il malvagio seduttore Mark Ruffalo (prima di essere sconfitto da un’improbabile versione femminista e socialista di Bella, ma su questo tornerò dopo). Soprattutto,

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