Che cos’è la fotografia? Tutti lo sanno. Memoria, ricordo, testimonianza, il tempo che passa e che d’un tratto si congela, l’attimo decisivo. Per chi la vive più da dentro questa disciplina è la luce, il modo in cui essa cade e incide la materia. Il modo in cui tocca le cose e le persone, dà loro un significato intercettandone i comportamenti, come l’etologo che osserva l’animale compiere le proprie azioni naturali. Che cos’è la fotografia? Tutti lo sanno, tutti la visitano quotidianamente. A giudicare dalle proposte espositive e editoriali, il grande pubblico ha un’autentica fame di fotografia, e ha fame soprattutto di fotografia in quanto memoria, ricordo, testimonianza, lettura del mondo, qualcosa di cui ognuno può fare esperienza nel premere il pulsante di scatto quando immortala i figli, il paesaggio, la cena, o quando va alle mostre. Si parla molto di fotografia, oggi, e allo stesso tempo si evita di sviscerarne le strutture portanti, magari metterle in discussione, capirne le possibilità e le impossibilità, provare a realizzarle. Farla balbettare di fronte a ciò che prima non aveva ancora pensato di poter rappresentare, rendere rappresentabile ciò che in lei non lo è mai stato.
Possibile? Lo si scopra. Considerarla arte e trattarla come tale – per questo non basta esporla in gallerie e musei – può significare anche portarla a compiere miracoli, o almeno crederci.
Invece no, non siamo inclini a considerare la fotografia capace di superarsi.
Sky affronta questa materia realizzando la serie Fotografi.
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