«Io mi ricordo / quattro ragazzi con la chitarra»: questo è il mitico incipit di Notte prima degli esami di Venditti, che presto verrà celebrata live dal suo autore insieme all’album Cuore, dal quale è tratta. Si festeggia, infatti, l’anniversario del disco del 1984, che senza dubbio è stato un disco cruciale, presentando i primi timidi segni di cambiamento nella musica di Antonello (soprattutto per l’uso dell’elettronica). Ma sarà solo col successivo Venditti e Segreti e soprattutto con l’epocale In questo mondo di ladri che Venditti riuscirà a fare un botto clamoroso trovando la quadra del nuovo sound e riunendo tre generazioni intorno alle sue canzoni, svecchiando la sua proposta e osando un pop moderno fino ad allora raro in Italia. Ecco, a proposito di ricordare, c’è un nome che ha caratterizzato il sound di quei dischi e non è stato mai abbastanza rimembrato: quello di Marco Manfellotto.

Prematuramente scomparso nel febbraio del 2017 e nato nel 1959, Manfellotto è stato l’ingegnere del suono, l’addetto alla registrazione e al mixing di Venditti in quegli anni ruggenti: una collaborazione che si è arrestata nel 1995 ed è ripartita nel 2003 di Che fantastica storia la vita fino a Dalla pelle al cuore del 2007. Nonostante sia stato uno di quelli che hanno rivoluzionato il suono della musica italiana portandola verso standard tecnologici futuribili che oggi sono la prassi, è come se la sua figura non sia stata ancora storicizzata.

Questo contenuto è visibile ai soli iscritti

Snaporaz è una rivista indipendente che retribuisce i suoi collaboratori. Per esistere ha bisogno del tuo contributo.

Accedi per visualizzare l'articolo o sottoscrivi un piano Snaporaz.