Alla fine dell’estate del 2020 ho lasciato la mia casa di Chiavari per venire ad abitare, come dicono da queste parti, sui «bricchi», in un Airbnb di una cinquantina di metri con un giardinetto affacciato sul Tigullio, la cornice di un paio di ulivi dall’aspetto più che drammatico – soprattutto di notte – e una vicina di casa che riesce a far crescere le palme sopra un terrazzato verde che sarà profondo sì e no quaranta centimetri, perché sotto non c’è altro che cemento. Se da un canto mi preparavo a gustare l’ampiezza di quella valle di introspezione e debiti che è la vita del separato, dall’altro non potevo non rendermi conto che stavo inaugurando una fase più avventurosa e stevensoniana del mio pellegrinaggio terreno, coincidente più o meno con l’ingresso nei cinquant’anni.

Questo contenuto è visibile ai soli iscritti

Snaporaz è una rivista indipendente che retribuisce i suoi collaboratori. Per esistere ha bisogno del tuo contributo.

Accedi per visualizzare l'articolo o sottoscrivi un piano Snaporaz.