Come ogni mese, Federico Nicolao ci parla di eventi e mostre d’arte passati, presenti e futuri: Non è detta l’ultima parola.
Se ne è parlato
Dieric Botus
Dieric Bouts (1415 ca.-1475) ossessiona tutti gli appassionati di paesaggio e di ritratto. Pittore enigmatico, la sua arte ha rivoluzionato la storia della prospettiva: il modo personale di integrare composizione e geometria gli valse il soprannome di “pittore del silenzio”. Ciò che dipinge appartiene oramai al quadro ma è già la misteriosa continuazione parallela di un mondo. Il museo di Lovanio, in Belgio, gli ha dedicato un’imperdibile retrospettiva che ha permesso ai suoi appassionati di apprezzarne la straordinaria contemporaneità. Resta un meraviglioso catalogo a cura di Peter Carpreau edito da Prestel.
Dieric Bouts. Créateur d’images
M-Museum – Lovanio
20 ottobre 2023 – 14 gennaio 2024 gennaio 2024
Marcel Duchamp
La curatissima mostra Marcel Duchamp e la seduzione della copia ha incantato chi ha scelto di visitare Venezia in un periodo lontano dalla sua Biennale d’arte. Appena conclusasi, oltre a ritracciare la storica amicizia con Peggy Guggenheim, di cui era il più illuminato consigliere, e a presentare le opere straordinarie da lei collezionate, ha permesso, attraverso altre opere selezionate da rare raccolte d’arte, di ritracciare il percorso intellettuale di Duchamp e il piacere con il quale ha fatto tremare le frontiere tra gli originali e le copie ridisegnando in maniera rivoluzionaria la nozione stessa di storia dell’arte. Una delizia, per chi l’ha visitata, la qualità delle scelte operate dal curatore Paul B. Franklin.
Marcel Duchamp e la seduzione della copia
Collezione Peggy Guggenheim – Venezia
14 ottobre 2023 – 18 marzo 2024
Se ne parla
La Gaya Scienza
Nasce per iniziativa di un privato e sceglie il partito preso di un contesto domestico, La Gaya Scienza, il nuovo spazio di ricerca artistica e poetica al 9 bis della rue Dalpozzo a Nizza, sito in un appartamento storico di circa trecento metri quadrati. È uno spazio intimo che apre oramai le proprie porte al pubblico, convocando per la durata atipica di quattro mesi dei curatori a concepire una mostra. Prima invitata cui è spettato il compito di rompere il ghiaccio, è stata Mathilde Roman, storica dell’arte che aveva appena fatto parlare di sé per uno splendido progetto di ricerca sulle maquette d’artista concepito per il Pavillon Bosio, la scuola d’arte e di scenografia di Montecarlo (ne è stato tratto un libro che vi segnaliamo all’occasione, D’après maquettes edito da Manuella Éditions). Faire, Nager et s’envoler era invece il titolo della mostra che inaugurava questo spazio atipico ispirato dall’arte dei trovatori. Scandita dalle opere di Marcelle Cahn, vedeva stanza per stanza brillare le opere di Laure Prouvost, Emmanuel Régent, Victorien Soufflet, Philippe Charles, Lætitia Bourget, Alice Anderson, Carlotta Bailly-Borg, Sirine Fattouh, Hélène Bertin. Si ricomincia adesso con Émilie Flory che si è ispirata alla musica e giocando su un titolo degli Smashing Pumpkins propone dal 6 aprile We are happy here in a happy house, una collettiva con ventotto artisti sulle tracce di un mood che già sorprende e consola in una Costa azzurra che si prepara alla stagione estiva senza il suo museo Mamac chiuso per restauri.
Iris van Herpen
In che misura un corpo trascende lo spazio che invano cerca di limitarne i contorni e si incarna quando si veste nella leggerezza di una forma? Questo e ben altro ci racconta la mostra Sculpting the senses di Iris van Herpen cui il Museo delle Arti Decorative di Parigi dedica in questo periodo una retrospettiva. Più di cento abiti e non pochi oggetti di design da una delle menti più prolifiche e originali di oggi.
Iris van Herpen. Sculpting the senses
Musée des Arts Décoratifs – Parigi
29 novembre 2023 – 28 aprile 2024
Se ne parlerà
Mariacristina Cavagnoli
Si chiama Ultima Vox ed è un libro sul disegno contemporaneo. Ne è autrice in primis una promettentissima disegnatrice, diplomatasi all’Accademia di Brera a Milano, che ha scelto come molti altri giovani artisti contemporanei di stabilirsi e aprire il proprio atelier in provincia – nel suo caso a Soresina (in provincia di Cremona) –, istituendo un rapporto meno ossessivo con le grandi città. Proprio questo le dà probabilmente il tempo e la cura per concepire progetti che hanno un altro ritmo e si avventurano in ricerche personali di spessore, incontrando l’alterità in maniera distante da quella di tanti collettivi d’interesse che dividono in gruppi la creazione giovanile contemporanea. Quattro poeti, Maria Borio, Lorenzo Carlucci, Carmen Gallo e Francesco Terzago, orbitano così intorno a un’indagine visiva sull’essere e sul corpo che passa dal dettaglio all’insieme, facendo parola di un’attenzione nuova al disegno, sino a investire lo spazio stesso dell’edizione e della grafica, dando nuovo respiro a uno sguardo.